Psicologia dell' Educazione

Dott.ssa Luciana Reginato Psicologa e Counselor 
  
Negli ultimi anni l'educazione dei figli, è divenuta complessa. Il genitore fatica a contrastare le numerose sollecitazioni che provengono dal mercato dell'elettronica, che si frappongono tra l'affettività, necessaria nella relazione, e il bisogno indotto di possedere ( anche per essere uguali ai coetanei) ma non necessario (e a volte inutile). Il genitore nel marasma di richieste, fatica ad orientarsi e a trovare un modello educativo efficace.

   I figli esprimono i loro bisogni affettivi anche mettendo alla prova i genitori, (con continue richieste) dire "no" in alcuni casi è rispondere al bisogno del figlio di essere contenuto, se questo non avviene il bisogno espresso non riceve risposta. Può accadere che se il bisogno non riceve risposta, comincia un ciclo di mal essere e patologia comportamentale, che conduce a strategie come: sforzarsi di piacere, ribellarsi, stare male.
 

   Sforzarsi di piacere: alcuni figli trovano risposta quando compiacciono i genitori, gli altri. Questo comportamento è un surrogato perchè si è come l'altro ci vuole. Alcuni esempi: i ragazzi a scuola che ripetono bene la lezione, senza effettuare un ragionamento, ottiene un bel voto, ma non ha metabolizzato i contenuti.
 

  Ribellarsi: chi adotta questo comportamento, trova risposta ai suoi bisogni quando dimostra rabbia. La rabbia è pericolosa, può uccidere, uccidere se stesso, ferire animali, rompere oggetti.La rabbia è un segnale che rappresenta un bisogno importante che non ha ricevuto risposta. La rabbia chiede di rispondere al bisogno non soddisfatto. Quando il figlio si relaziona con rabbia verso la mamma o il papà, dimostra di aver interiorizzato una strategia patologia di adattamento. Quando non è necessario esprimere la rabbia, questi ragazzi usano la stategia della ribellione. Se tale strategia funziona, diventa un comportamento abituale, dannoso per se e per gli altri.
  

  Stare male: Questi ragazzi sembrano sofferenti, derelitti. Queste persone hanno sperimentato l'affettività soltanto nei momenti di malessere. La loro strategia comportamentale è quella di mostrarsi sofferenti perchè sono convinti che in tale condizione possono ricevere affetto.Questi ragazzi sono al limite del loro benessere e hanno usato l'ultima strategia a loro disposizione. La mancata risposta al bisogno diventa insopportabile.